Ciao sono Michele....
La prima volta che ci siamo incontrati ho capito subito che eri perfetta.
Mi è bastato dirti "ciao sono Michele" e dalla tua risposta ho capito tutto.
Tu non ti sei limitata a dirmi "ciao, io sono Elisa" no, i tuoi occhi hanno detto molto di più.
Nei tuoi occhi c'era tutta la tua vita. C'erano le tue giornate al parco con il cane, c'erano i tuoi viaggi, c'erano le tue foto fatte in giro per il mondo, c'era la tua voglia di essere sempre "pronta a tutto", c'era l'ombra di chi ti aveva fatto del male, e la tua voglia di risorgere sempre.
Appena abbiamo iniziato a parlare mi sono sentito diverso, sapevo che con te avrei potuto fare di tutto.
La prima sera che siamo usciti ti ho portato in un locale particolare, suonavano jazz e tu eri tutta presa dal sassofonista, al punto che iniziavo a pensare che al posto di stare con me avresti preferito uscire con lui! ti ho regalato una rosa gialla perchè tu sei particolare, con te le rose rosse non si sposano bene, quelle le lascio alle altre, e tu hai illuminato il locale con il tuo sorriso.
Hai iniziato a raccontarmi di tutto, e io li incantato, pendevo dalle tue labbra, non mi era mai successo di rimanere così imbambolato ad ascoltare qualcuno. Eri tutta presa da una cosa che era successa ad una tua amica lasciata dal ragazzo, ti incazzavi come se quella lasciata fossi stata tu. Mi hai detto che non sei una principessa e non vuoi essere trattata da tale, che a te basta solo ricevere un po’ di quello che dai a gli altri, e nella mia testa pensavo “ io ce la farò, ti darò il doppio di quello che mi darai”.
Ci siamo rivisti il giorno dopo, a te piace correre, hai detto che quando corri ti senti libera e mi hai portato al parco Sempione. Io come un coglione ti ho seguito pensando che sarei morto dopo i primi 5 minuti! Fumo come un turco, non ho fiato! Invece no…. Non mi sono accorto di niente, il fiato me lo hai dato tu!
Sono passati i mesi, e io e te siamo diventati inseparabili, ridiamo sempre, ci sentiamo e vediamo mille volte, non c’è cosa che non vorrei raccontarti. Tu vedi le cose in modo strano, anche le cose brutte che ti capitano, ti migliorano, e io ti guardo e penso “come ho fatto a meritarmi tutto questo”.
Poi è arrivato Matteo e mi ha detto “ andiamo a farci un fine settimana a Lecco a casa mia, che ne pensi?”, potevo dire di no? Potevo perdere questa occasione? Guardare le stesse nuvole che vedi tu? Vederti ridere mentre scherzi con gli altri? Vederti scattare le tue splendide foto? Certo che no!
Quindi sono qui che scrivo sul mio diario, su questo splendido balconcino, ti vedo scendere da quella macchina e attendo il momento di trovare il coraggio per dirti “ciao sono Michele”…..
Mi è bastato dirti "ciao sono Michele" e dalla tua risposta ho capito tutto.
Tu non ti sei limitata a dirmi "ciao, io sono Elisa" no, i tuoi occhi hanno detto molto di più.
Nei tuoi occhi c'era tutta la tua vita. C'erano le tue giornate al parco con il cane, c'erano i tuoi viaggi, c'erano le tue foto fatte in giro per il mondo, c'era la tua voglia di essere sempre "pronta a tutto", c'era l'ombra di chi ti aveva fatto del male, e la tua voglia di risorgere sempre.
Appena abbiamo iniziato a parlare mi sono sentito diverso, sapevo che con te avrei potuto fare di tutto.
La prima sera che siamo usciti ti ho portato in un locale particolare, suonavano jazz e tu eri tutta presa dal sassofonista, al punto che iniziavo a pensare che al posto di stare con me avresti preferito uscire con lui! ti ho regalato una rosa gialla perchè tu sei particolare, con te le rose rosse non si sposano bene, quelle le lascio alle altre, e tu hai illuminato il locale con il tuo sorriso.
Hai iniziato a raccontarmi di tutto, e io li incantato, pendevo dalle tue labbra, non mi era mai successo di rimanere così imbambolato ad ascoltare qualcuno. Eri tutta presa da una cosa che era successa ad una tua amica lasciata dal ragazzo, ti incazzavi come se quella lasciata fossi stata tu. Mi hai detto che non sei una principessa e non vuoi essere trattata da tale, che a te basta solo ricevere un po’ di quello che dai a gli altri, e nella mia testa pensavo “ io ce la farò, ti darò il doppio di quello che mi darai”.
Ci siamo rivisti il giorno dopo, a te piace correre, hai detto che quando corri ti senti libera e mi hai portato al parco Sempione. Io come un coglione ti ho seguito pensando che sarei morto dopo i primi 5 minuti! Fumo come un turco, non ho fiato! Invece no…. Non mi sono accorto di niente, il fiato me lo hai dato tu!
Sono passati i mesi, e io e te siamo diventati inseparabili, ridiamo sempre, ci sentiamo e vediamo mille volte, non c’è cosa che non vorrei raccontarti. Tu vedi le cose in modo strano, anche le cose brutte che ti capitano, ti migliorano, e io ti guardo e penso “come ho fatto a meritarmi tutto questo”.
Poi è arrivato Matteo e mi ha detto “ andiamo a farci un fine settimana a Lecco a casa mia, che ne pensi?”, potevo dire di no? Potevo perdere questa occasione? Guardare le stesse nuvole che vedi tu? Vederti ridere mentre scherzi con gli altri? Vederti scattare le tue splendide foto? Certo che no!
Quindi sono qui che scrivo sul mio diario, su questo splendido balconcino, ti vedo scendere da quella macchina e attendo il momento di trovare il coraggio per dirti “ciao sono Michele”…..
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