La panchina nel parco
Il signor Giordano, si sveglia tutte le mattine alle 6:30, fa colazione con la sua tazzina di caffè, i suoi tre biscotti secchi e tenta di sorridere alla giornata che lo aspetta, ormai sono 85 anni che si alza e sorride, ma non è ancora stanco di farlo. Ormai è solo da tredici anni, sua moglie è andata a "vivere tempi migliori" come dice lui, ed ora condivide la sua vita con il suo unico compagno di viaggio, Guglielmo, il suo bastone.
Tutti i giorni, il signor Giordano dopo aver fatto colazione, si prepara e va a fare la sua passeggiata quotidiana, scende al parchetto sotto casa e dopo quattro passi, si accomoda sulla sua panchina, che è per lui come un divano. C'è chi si siede sul divano a guardare la televisione e c'è chi, come lui, preferisce stare su questa panchina a guardare la vita degli altri, ormai troppo stanco per vivere la sua.
Ci sono le mamme che corrono e accompagnano i bambini a scuola, con queste cartelle più grandi di loro e con poca voglia negli occhi. Il signor Giordano si chiede come facciano questi bambini a portare cartelle così grosse, e si ricorda che ai suoi tempi bastava una cinghia, perchè i libri erano tre e dovevi sperare di avere la merenda. Quanto tempo è passato, quanti libri son stati scritti, riempiti di storie vissute da chi come lui, ha passato i periodi peggiori e migliori, protagonista un po' secondario di un'Italia morta e risorta mille volte.
Davanti al signor Giordano c'è una panchina. Stamattina su questa panchina c'è una ragazza che legge un libro, fuma la sua sigaretta e fantastica. Viaggia tra vari mondi, tra varie personalità, si fa prendere dalla storia, resta li più di un'ora, e il signor Giordano è affascinato da questa ragazza, vede i suoi occhi scorrere veloci sulle pagine, vede il modo in cui si mangia le parole, e nota che finito il libro, alla ragazza scappa una lacrima e se ne va.
Questa ragazza lascia il posto ad una coppia di innamorati, che si scambiano parole dolci, baci, carezze, promesse lanciate per aria che restano appese a fili invisibili di emozioni.
Il signor Giordano, li guarda affascinati e si ricorda cosa vuol dire guardare una persona negli occhi e vedere il proprio riflesso cento volte più bello, vedere un futuro che deve ancora fiorire in tutto il suo splendore, regalarsi promesse e segreti. Condividere la vita. Scappa una lacrima mentre arriva un sorriso.
La coppia lascia il posto a un gruppo di amici, armati di sigarette birra e voglia di ridere e vivere. Scambiano battute, volano risate e insulti gratuiti giusto per ridere, si sente la leggerezza, sono circondati da una nuvola di complicità e di amicizia, al signor Giordano piacerebbe tornare indietro solo per una partita a calcetto e una sigaretta in compagnia dei suoi amici. Volano i ricordi e il signor Giordano, mentalmente esulta di nuovo per un suo vecchio goal.
Gli amici lasciano il posto ad un'anziana signora, con i suoi capelli bianchi e il suo amico bastone, un po' più vecchio, un po' rovinato, ma sempre pronto a sorreggerla. Anche lei sta li a guardare la vita degli altri passarle davanti, sorride ai bambini e lancia briciole di pane ai piccioni con un gesto lento e liberatorio, come se lanciando quel pane, lanciasse via tutti i suoi pensieri. Al signor Giordano ricorda le vecchie contadine nel periodo di semina, e tenta di immaginarsela più giovane e spensierata.
Ormai si è fatto tardi, e il signor Giordano si avvia verso casa.
Il giorno dopo, quando si sveglia, oltre a portar fuori Guglielmo - il suo bastone - prepara un sacchettino, e torna al parco.
Aspetta i bambini che vanno a scuola, quelli con le lacrime a gli occhi e che fanno i capricci, e da a loro le caramelle, poi si alza dalla panchina e appoggia sulla panchina davanti a lui un libro, in cui ha scritto " sono per te, non serve piangere, perchè quando finisce qualcosa, c'è sempre qualcosa di più grande che ci aspetta".
La ragazza torna sulla sua panchina per fumarsi la sua sigaretta, trova il libro e sorride, lo prende e se ne va contenta, non pensa sia stato il signor Giordano, e lui guardandola si sente felice.
Il signor Giordano si alza e mette sulla panchina un'orologio da tasca, fermo, con un biglietto con su scritto " quando sei con la persona giusta, quella che ti toglie il fiato, ogni secondo è importante, ogni attimo è magico, il tempo si ferma e ci siete solo voi." i ragazzi si emozionano, si baciano e vanno via abbracciati con l'orologio.
Il signor Giordano si alza, e appoggia sulla panchina un pallone, aspettando l'arrivo dei ragazzi.
Quando arrivano, non perdono tempo, iniziano subito a palleggiare, ridendo e scherzando fingendosi dei grandi Goleador. Giordano li guarda e rivive i suoi momenti di spensieratezza.
Quando i ragazzi si allontanano, arriva l'anziana signora con il suo vecchio bastone, come tutte le mattine si siede a dar da mangiare ai piccioni, il signor Giordano aspetta un po' e poi si avvicina, si siede sulla stessa panchina, non dice niente, si limita ad aprire una busta di carta e condivide con l'anziana signora il pane per i piccioni.
Finito il pane il signor Giordano si alza, la guarda e aspetta. L'anziana signora si alza, si prendono sotto braccio e si allontanano con Guglielmo il buon vecchio bastone del signor Giordano, l'anziana signora lascia il suo vecchio bastone sulla panchina, ha trovato un nuovo compagno di viaggio.
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