Vado in ferie
Mi hanno chiesto dove sarei andata in ferie quest'estate.
Sinceramente non ho una meta precisa, ho pensato di prendere un autobus, un libro, l'mp3, una macchina fotografica e partire.
La direzione ancora non la so bene, so che il viaggio sarà lungo, ma come sempre troppo breve dato che sarà una vacanza.
Per ora mi metto a questa fermata e aspetto...
Mentre mi perdo tra le pagine del mio libro, salgo su questo gigante autobus azzurro, ascolto la musica, ogni tanto guardo fuori dal finestrino e vedo le cose modificarsi.
Vedo le villette, i bambini che giocano nei giardini, il carretto del gelato, le gonne a ruota, le acconciature perfette, le Cadillac azzurre nei vialetti.
Capisco che la mia vacanza sta prendendo una piega diversa, vedo le mamme dare la merenda ai bambini, salutarli, dare un bacio ai mariti, e con aria impeccabile recarsi dalla parrucchiera.
L' autobus inizia a riempirsi, salgono quattro ragazzi, ma non ci sono più posti liberi.
Improvvisamente l'autista sbuca dal suo posto e grida a quattro ragazze dietro di me di alzarsi immediatamente perchè questi quattro ragazzi dovevano sedersi e dato che loro erano nei posti di mezzo dovevano cedere il posto e stare in piedi.
Io assisto alla scena senza capire, ho anche pensato, viva la galanteria!
Due ragazze si alzano per lasciare i posti, le altre due no.
Sono ragazzine, le tipiche ragazze di 15- 16 anni, quelle che chiaccherano tra di loro divertite, che guardano i ragazzi, che pensano a come vestirsi, quelle che gridano per i motivi sbagliati.
Loro no. Una di queste due ragazze che si rifiutano di alzarsi si chiama Claudette, continua a reclamare i suoi diritti, ma all'autista non sta bene, chiama la polizia e in pochissimo tempo viene arrestata.
Il mio viaggio continua. Un po' perplessa un po' schifata, i quattro ragazzi rimangono li seduti, neanche loro sanno se questa cosa sia giusta o no, ma sanno che le cose sono così e non si potranno mai cambiare.
Fuori dal finestrino i colori sono sempre più pastello, l'eleganza è sempre più accentuata e la prossima fermata arriva subito.
Siamo a Montgomery, in Alabama, io continuo a leggere sento la gente che torna a casa dal lavoro, inizio ad essere un po' stanca anche io, dormirei volentieri ma il tempo di chiudere gli occhi che vengo subito svegliata dall'autista che ripete la scena con una signora. Si chiama Rosa, fa la sarta, ha male ai piedi è stanca e giustamente voleva stare seduta anche lei, come me, ma non c'erano più posti per i bianchi quindi le viene chiesto di alzarsi, ma lei si rifiuta.
Nuovamente polizia, Rosa viene fatta scendere dall'autobus con la forza e arrestata per condotta impropria e per aver violato le norme cittadine che obbligano i neri a cedere il loro posto ai bianchi.
Il mio viaggio continua, continuo a leggere, ogni tanto guardo fuori dal finestrino e vedo le gonne accorciarsi e i capelli cotonarsi. Il mio mp3 inizia a darmi problemi, sento interferenze strane... sento la radio, e alla radio dicono che John Lennon e Paul Mc Cartney si sono incontrati per la prima volta, che Federico Fellini esordisce come regista, viene eletto Kennedy, muore Marilyn Monroe, Martin Luther King marcia su Washington per i diritti civili e viene arrestato Nelson Mandela.
Le gonne si sono accorciate talmente tanto che è nata la prima minigonna, la lacca è ovunque, l'Olivetti inventa il primo PC, viene ucciso Che Guevara e i Beatles si esibiscono per l'ultima volta.
Nel frattempo io mi sento diversa, arrivo a una nuova fermata.
C'è un sacco di gente, non ne ho mai vista così tanta.
Sono tutti felici, c'è qualcosa di strano nell'aria e io mi sento stranamente libera.
Sono ad un concerto.... non uno qualsiasi... sono al Festival di Woodstock e ci rimarrò un bel po' dato che dura dal 15 al 18 agosto!!!!
Da quel che ho capito non è un problema trovare un posto dove dormire, qui si vogliono tutti bene, il concerto inizierà oggi verso le 17:00 con la musica folk.
Nel frattempo io giro e conosco gente, mentre la musica va avanti, vedo di tutto, chi gioca a palla chi si mette a fare collanine con i fiori, chi canta a squarciagola, chi fuma, chi dorme, chi affronta discorsi strani!
Mentre cammino Richie Havens continua a suonare "freedom".... gli hanno chiesto il bis sette volte, ma la libertà non ha limiti no?
Il chitarrista degli Who dopo la prima esibizione ci ha lanciato la chitarra!!!, ho fatto in tempo a spostarmi, perchè fatta come sono ora sarei svenuta!
Sta arrivando il diluvio universale, quindi mentre Joe Cocker finisce di suonare, io faccio amicizia con una coppia di ragazzi che aspettano un bimbo e mi metto svaccata nel loro westfalia ad aspettare tempi migliori.
Mi risveglia Jimi Hendrix che si è fatto attendere fino alla fine, doveva suonare ieri a 00:00, ma lui ha i suoi tempi e quindi abbiamo dovuto aspettare stamattina, e ne è valsa la pena dato che ha fatto due ore di esibizione!
Nel frattempo, traffico bloccato dappertutto, dubito di riuscire a riprendere l'autobus...
I giornalisti litigano con le redazioni perchè li obbligano a dire che qui c'è solo disagio, droga e gente aggressiva.
Provo a dirigermi alla fermata, passando tra un Hippy e l'altro, tra baci, musica e canne.
Nelle mie cuffie la radio mi dice che le gonne si allungano e i pantaloni si allargano, i capelli si ribellano alla lacca e la gente è più libera.
I Beatles si sciolgono Jimmi Hendrix e Jim Morrison muoiono, ma nascono i Queen e gli AC/DC, gli ABBA iniziano ad aver successo.
Nasce la "Magnavox Odyssey" la prima console per videogiochi, gli americani si ritirano dal Vietnam, muore Mau Tse Tung e si costruisce l'Enterprise.
Le gonne lunghe e la libertà lasciano il posto alle borchie e alle creste perchè arriva la moda punk, l'Argentina vince i mondiali, nasce il primo CD e il primo Walkman, arrivano le prime sit com e l'Italia inizia a vedere la tv a colori.
Io inizio a star male, ho quella sensazione di nostalgia che non se ne va via, tipica delle vacanze.
Non mi sono portata neanche la valigia, la mia macchina fotografica è piena, il mio mp3 ha le crisi esistenziali, e il mio cellulare si è sentito inutile.
Io mi sento persa, e nostalgica di periodi che non ho mai vissuto.
A pasqua quasi quasi il pic nic lo faccio tra gli anni 30 e gli anni 40! altro che Riccione!!!
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