Una vita in treno




Oggi sono su questo treno, e mentre guardo la vita scorrere al di la di questo finestrino, vedo gli alberi crescere,le montagne diventare campi, le città tornare campagne, penso a come sono arrivato fino qui.

Mi presento, sono Stefano, ho 28 anni, faccio il panettiere, e quando ho voglia di stare da solo e pensare, prendo un treno a caso e mi faccio una gita. In questo periodo la mia vita è cambiata un po', ho perso gli equilibri, non ho ben capito cosa farò da grande e mi son chiesto se tutto quello che sono o che sembro sia giusto.
Diciamo che sono entrato in quella fase che in teoria è piena di crisi esistenziali, che io definisco seghe mentali!

Il treno si ferma alla prima stazione, si chiama "prima decade", da 0 a 10 anni.
C'è gente che scende, ma io rimango qui e guardo la vita scorrere fino alla prossima stazione.

Io mi ricordo che il periodo dell'asilo l'ho vissuto bene, ma se penso a questa prima stazione, mi viene in mente la lavagna della scuola, enorme, piena di gesso, e di numeri una mandria di bambini alle mie spalle che tentava di suggerirmi ma io troppo pirla, non capivo, e perennemente scoppiavo a piangere, sapendo che potevo diventare lo zimbello della classe, ma era l'unico modo che avevo per buttare fuori l'incazzatura, più mi incazzavo, più piangevo, sono rimasto così...quando sclero mi vien da piangere, ma "essendo un uomo" me le tengo e poi piango da solo in macchina come un coglione.


Il treno si ferma alla seconda stazione, si chiama "seconda decade", da 10 a 20 anni.
C'è gente che scende, ma io rimango qui e guardo la vita scorrere fino alla prossima stazione.

Questo penso sia stato il mio periodo più bello, a giocare a calcio in cortile tutto il tempo, capire che non sei ne carne ne pesce, la prima ragazza che ti piace, la tua migliore amica che non capisci se è amica, o la baceresti dalla mattina alla sera. si perchè quando avevo 12 anni io, non era come adesso, i pensieri un po' spinti li facevi, ma rimanevano pensieri, io nascondevo i giornalini porno con i miei amici sopra a un muro di cinta di una vecchia casa vicino a scuola, ma rimanevano fantasie, la realtà era che mi innamoravo sempre di qualcuna che in realtà mi diceva, "si Ste sei carino,ma a me piace il tuo amico Marco, ce la metti tu una buona parola?" e perennemente mi ritrovavo ad uscire con il mio amico e quella che mi piaceva...... mi sono visto tre volte deep impact al cinema solo per farli stare insieme!!! Un mongolo!!! Diciamo che non ero uno che ci sapeva molto fare!
Ma devo dire che mi sono divertito davvero tanto, le prime risate inutili, le prime note, il sentirmi un figo quando stavo con i miei amici, andare a mangiare una pizza la sera per un compleanno, e sentirmi grande,
la mia "band"....

Il treno si ferma alla terza stazione, si chiama "terza decade" , da 20 a 30 anni.
C'è gente che scende, ma io rimango qui e guardo la vita scorrere fino alla prossima stazione.

In questo periodo sono nato e morto mille volte, a 20 anni ho incontrato l'amore, ho vissuto tutto in base a lei, Claudia, la donna della mia vita, ho fatto la prima vacanza con i miei amici, ho preso le mie prime sbornie, mi sono fatto 8000 tatuaggi, ho cambiato lavoro 100 volte, ho visto tutti i miei fallimenti cadermi addosso uno dopo l'altro, ho visto gente sparire, ho visto lasciare questo treno troppo presto, e ho visto gente che ormai era troppo stanca di viaggiare ed è scesa all'ultima stazione.
Ho visto quella che pensavo fosse la donna della mia vita, scendere dal mio treno, mi sono visto allo specchio e mi sono chiesto per quanto tempo avrei dovuto vivere una vita di briciole, ok fare il panettiere ma le briciole anche no, mi sono chiesto che cosa c'è di così sbagliato in me, e mi sono dato una risposta....
 
Ci vorrà ancora un po' di tempo per arrivare alla prossima stazione, avrò tempo per pensare, per migliorarmi, per dormire, per guardare fuori dal finestrino, e per vedere la gente che sale e scende dal mio treno, persone che mi hanno insegnato tanto, chi salendo a una delle stazioni, chi scendendo ad altre.

Non so a che stazione scenderò, sperò solo di arrivare all'ultima con un sorriso stampato in faccia, come quello di un bambino che sa che sta arrivando al mare.
E sono certo, che come quel bambino, sarò felice del mio viaggio.

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